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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 02/6/2011 - Matri super bomber, Antonini è tricolore e Dossena in Champions

Calcio - Serie An Stagione ricca di soddisfazioni per i calciatori nostrani tra il massimo torneo e la maglia azzurra
Il “made in Lodi” conquista il campionato
Matri super bomber, Antonini è tricolore e Dossena in Champions
 

Lodi C’è chi ha vinto lo scudetto, chi è tornato in Champions League, chi ha disputato la migliore stagione della sua carriera e chi, purtroppo, è finito in Serie B. Destini diversi, talvolta incrociati, per i quattro calciatori lodigiani che quest’anno hanno calcato il palcoscenico della Serie A, campionato che ai nostri professionisti ha comunque riservato più soddisfazioni che delusioni. L’uomo copertina è stato senza dubbio Alessandro Matri. Il bomber con la faccia da attore si è ritagliato uno spazio importante tra i migliori goleador del torneo, raggiungendo la definitiva consacrazione con la maglia di una “big”, seppure un po’ decaduta, come la Juventus. A 27 anni ancora da compiere, l’attaccante di Graffignana ha compiuto il definitivo salto di qualità: ormai è una certezza e uno dei pochi calciatori sui quali la società bianconera punta a occhi chiusi anche per il futuro. Dal punto di vista personale, la sua annata è stata straordinaria: 20 reti in 38 partite (record di presenze condiviso con Morgan De Sanctis del Napoli), 11 con i colori del Cagliari e 9 con quelli della Juve. In classifica marcatori è giunto al quarto posto, dietro a Di Natale, Cavani ed Eto’o: mica male per un giocatore che fino a gennaio era rimasto confinato ai bordi del grande calcio, “prigioniero” delle pretese economiche del patron sardo Cellino. Il blitz della Juventus, la squadra che più ha creduto in lui dopo le attenzioni (a parole) anche di Milan e Inter, gli ha garantito finalmente e giustamente di potersi misurare con una piazza prestigiosa. Da Torino è iniziata la favola: Matri si è subito imposto come perno dell’attacco juventino, realizzando - destino beffardo - i primi gol proprio contro gli ex compagni del Cagliari. I tifosi hanno iniziato a osannarlo, riservandogli il coro «Siamo venuti fin qui per vedere segnare Matri», e fa niente se per questioni di rima hanno dovuto storpiargli un po’ il cognome. Le sue prestazioni non sono passate inosservate neppure al ct della Nazionale Cesare Prandelli, che prima lo ha convocato per l’amichevole in Germania dello scorso febbraio, e poi lo ha fatto esordire in Ucraina il 29 marzo. Un battesimo da predestinato: Matri ha impiegato poco meno di 20 minuti per siglare il suo primo gol in azzurro, mettendo a segno il definitivo 2-0 per l’Italia dopo una veloce azione di contropiede innescata da Giovinco. La favola non ha avuto però l’atteso lieto fine: con la Juve, a livello di squadra, le cose non sono andate proprio benissimo, visto che i bianconeri hanno mancato pure l’obiettivo minimo della qualificazione in Europa League. La stagione 2010/2011 rimarrà a lungo nella memoria anche di Luca Antonini, l’esterno di San Giuliano Milanese che dopo tanta gavetta può finalmente esibire un titolo nella sua bacheca personale. Lo scudetto del Milan porta infatti anche la sua firma, malgrado il suo contributo non si possa paragonare a quello dei vari Thiago Silva, Boateng, Pato o Ibrahimovic. Massimiliano Allegri lo ha però sempre tenuto in considerazione, soprattutto a inizio torneo, quando Antonini, 29 anni il prossimo agosto, si è imposto da titolare sulla fascia mancina di difesa. Qualche infortunio di troppo lo ha poi un po’ bloccato nel prosieguo della stagione, chiusa comunque con 22 presenze in campionato e 6 in Champions League. Per lui anche la soddisfazione della prima chiamata in Nazionale all’esordio di Prandelli sulla panchina azzurra, uno “stage” (era l’agosto 2010, amichevole a Londra contro la Costa d’Avorio) condiviso con un altro calciatore del territorio, Stefano Lucchini, 30enne difensore di Castelnuovo Bocca d’Adda in forza alla Sampdoria. La sua, purtroppo, è stata la classica stagione dalle stelle alle stalle. Non certo per demeriti suoi, ma di una squadra che da gennaio in avanti si è squagliata come neve al sole, finendo incredibilmente in Serie B. Eppure l’annata di Lucchini era cominciata sotto i migliori auspici: la convocazione in azzurro, il preliminare di Champions (poi perso) contro il Werder Brema e un inizio di campionato in cui la Samp aveva dato l’impressione di potersela giocare nelle zone medio-alte, forte anche di una difesa con la coppia Lucchini-Gastaldello che la stagione precedente si era rivelata tra le migliori del torneo. Da gennaio in poi il disastro: le cessioni di Cassano e Pazzini, il cambio di allenatore (Cavasin al posto di Di Carlo) e alcuni infortuni hanno fatto precipitare le cose, fino all’inevitabile retrocessione. Decisamente meglio è andata invece ad Andrea Dossena, diventato ormai un perno insostituibile del Napoli di Mazzarri che ha raggiunto la qualificazione diretta in Champions League dopo 21 lunghissimi anni. Per il quasi 30enne mancino di Pieve Fissiraga, 33 presenze in campionato più 8 in Europa League, è stata una stagione da incorniciare. Ritrovata la condizione atletica dei tempi di Udine il “baronetto”, come lo chiamano nel golfo per i suoi trascorsi in Inghilterra, è stato uno dei cardini del 3-4-3 di Mazzarri, padrone incontrastato della fascia sinistra. Tanti i cross e gli assist sfornati dalla fascia (chiedere a Cavani), impreziositi dal primo gol con la maglia del Napoli realizzato il 3 aprile nella pirotecnica vittoria per 4-3 contro la Lazio. E adesso toccherà a lui insegnare ai compagni come affrontare i riflettori della massima competizione internazionale per club, considerato che Dossena è l’unico giocatore dell’attuale rosa partenopea ad aver una certa dimestichezza con la Champions, affrontata già ai tempi del Liverpool, quando si tolse anche lo sfizio di segnare al Real Madrid. A completare il quadro dei professionisti lodigiani e sudmilanesi, anche una bella notizia dalla categoria cadetta. Francesco Bolzoni, centrocampista 22enne di San Colombano al Lambro cresciuto nell’Inter, ha conquistato la promozione in Serie A con la maglia del Siena: per lui 22 presenze e 3 gol con la squadra di Antonio Conte e la speranza, il prossimo anno, di proseguire la carriera nella massima divisione. Fabio Ravera



 


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